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lunedì 28 aprile 2014

VITTIME DI MUCCA PAZZA


Qui di seguito i due articoli presi dal Resto del Carlino di Pesaro,riguardo la vittima dovuto al presunto morbo della mucca pazza!!

Vi riporto anche i due link degli articoli se volete leggerlo online!

articolo1

articolo 2


Mucca pazza, muore medico 52enne di Fano.

L'uomo è morto venerdì e i funerali si sono già svolti senza aver sottoposto il corpo ad autopsia


Fano (Pesaro e Urbino), 14 aprile 2014 - Il morbo di Creutzfeldt-Jacob o comunemente detto della 'mucca pazza' ha ucciso venerdì scorso un medico di 52 anni di Fano.

La malattia si è manifestata circa due mesi fa e dal momento della diagnosi effettuata prima dai suoi colleghi di Fano e poi per la conferma dai medici di Verona, il quadro clinico è andato rapidamente peggiorando fino ad immobilizzarlo completamente portandolo alla morte.

Difficile dire come abbia contratto la malattia. Il direttore generale di Ospedali riuniti Marche nord Aldo Ricci dice: "Non sappiamo nulla su come il medico abbia potuto contrarre la malattia. So che non ha fatto viaggi particolari ma secondo una recente letteratura medica sull'argomento, si parla per l'uomo di malattia molto rara di origine genetica".

I funerali del medico si sono già svolti senza aver sottoposto il corpo ad autopsia per evitare qualunque forma di contatto con dei microrganismi difficili da controllare.

 

"La mucca pazza non c'entra, mio marito era vegetariano"


Parla la moglie del medico fanese morto a 52 anni per il morbo di Creutzfeldt-Jakob, comunemente detto della «mucca pazza»

Fano, 16 aprile 2014 - «MUCCA PAZZA? Ma siamo pazzi? Mio marito era pressocché vegetariano. Solo raramente, magari perché costretto, mangiava un grammo di carne bianca». La signora Daniela, 45 anni, tecnico di laboratorio all’ospedale Santa Croce di Fano, è la vedova del dottor Nicola Morelli di 52 anni, originario di San Giovanni Rotondo, dal 2001 a Fano, morto venerdì scorso per il morbo di Creutzfeldt-Jakob, ma comunemente detto della «mucca pazza».

«L’errore è questo. E’ il “comunemente detto”. Mio marito — racconta Daniela — non ha avuto nessuna variante del morbo di Creutzfeldt-Jakob, della “mucca pazza”. E’ stato aggredito da questa malattia, scoperta nel 1919, per cause sconosciute e nel giro di poche settimane lo ha portato alla morte. Ma fino al 21 febbraio, Enrico sciava col figlio in Valpusteria. Il 22 è tornato al lavoro, in ospedale, e ha fatto giorno e notte».

RICORDA la signora Daniela: «Facciamo un passo indietro. Nell’ottobre scorso, Nicola ha avuto un’amnesia totale. Durata un po’. Si è sottoposto ad una serie di controlli risultati tutti negativi. Non aveva niente e lui stesso superato quel momento si sentiva bene. Ha ripreso il lavoro normalmente, abbiamo prenotato la vacanza in montagna, nulla di diverso da sempre. In vacanza però, a febbraio, ha avvertito un problema serio: non dormiva. Era totalmente insonne. Per questo, siamo tornati a casa e si sentiva stanco. Ha fatto una risonanza a Fano ed è risultata negativa. Ma continuava a sentirsi strano e a non dormire. Allora ha fatto un encefalogramma ed è risultato scomposto.

Siamo andati di corsa ad Ancona, dove altra risonanza risultata negativa. Mio marito stesso ha chiamato all’ospedale di Verona ad un suo collega per farsi visitare dal dottor Zanusso, del policlinico di Verona borgo Roma. E qui la diagnosi è stata precisa, con encefalogramma positivo. Io ho un figlio di dieci anni ed ho voluto che si accertasse per quanto possibile se l’origine poteva essere di tipo genetico. E questo è stato escluso così come non c’entra nulla la variante della mucca pazza. Ci si è trovati di fronte ad un mutamento delle proteine che ognuno possiede con aggressione inesorabile di una parte del cervello. Perché questo avvenga non è stato ancora scoperto malgrado siano passati quasi cent’anni. Ma né la carne né la genetica c’entra nulla per la morte di mio marito. Il suo crollo è avvenuto nelle ultime due settimane, col ricovero a Fossombrone. Ma prima di quel momento, anche per andare a Verona, ha camminato con le sue gambe fino all’ambulanza».

«HO LETTO e sentito commenti sulla malattia che ha colpito mio marito — dice Daniela — totalmente fuori dalla realtà. Non a caso, il morbo ha un decorso molto rapido mentre la variante cosiddetta della mucca pazza ha uno sviluppo lentissimo, di anni. Ora chiedo che non si parli più di mio marito senza conoscere i fatti».
ro. da.

 

 

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